Alzi la mano chi, prima di entrare in sala operatoria, non ha mai pensato “Meno male che è stata inventata l’anestesia!”.
Già, l’anestesia: una procedura che permette di evitare il dolore, alleggerendo almeno un po’ la preoccupazione per l’intervento.
Ma quanti di noi si sono mai chiesti cosa succede al nostro cervello durante un’anestesia generale, usata per realizzare delicati interventi chirurgici?
Un recente studio ha dato finalmente la risposta, rivelando anche interessanti “retroscena” sulla mente umana.
La ricerca in questione si chiama “La Mente Cosciente: Integrazione della fenomenologia soggettiva con misurazioni oggettive” ed è stata realizzato dall’Università finlandese di Turku e dal Distretto Ospedaliero della Finlandia sud-occidentale.
Sotto anestesia – questa è la conclusione a cui sono arrivati i ricercatori – il nostro cervello continua a funzionare in uno stato molto simile al sonno.
La ricerca ha visto collaborare un team di anestesisti con un team di psicologi. I ricercatori hanno analizzato tramite elettroencefalografia (EEG) e tomografia ad emissione di positroni (PET) le reazioni cerebrali indotte dai farmaci anestetici.
La prima parte dello studio ha visto i volontari anestetizzati con dexmedetomidina o propofol e monitorati fino al risveglio. Quasi tutti hanno affermato di aver vissuto “esperienze oniriche che si sono mescolate alla realtà“.
I ricercatori hanno scoperto che i soggetti, sotto anestesia, hanno captato singole parole e frasi più complesse. L’EEG ha rivelato che il cervello ha riconosciuto questi stimoli uditivi e ha tentato di elaborarli, senza però riuscirci.
“Anche se il paziente non li ricorda dopo il risveglio, durante l’anestesia il cervello umano elabora suoni e parole: contro la credenza comune, l’anestesia non comporta la completa perdita di coscienza”, ha spiegato Harry Scheinin, responsabile del team di anestesisti.
Tutti i test effettuati dai ricercatori finlandesi hanno evidenziato come durante l’anestesia rimanesse una certa coscienza, nonostante i pazienti fossero in uno stato molto simile al sonno.
“Lo stato di coscienza indotto dagli anestetici”, ha aggiunto Antti Revonsuo, responsabile del team di psicologi “è simile al sonno naturale: mentre dormono, le persone sognano e il loro cervello registra inconsciamente gli stimoli dell’ambiente circostante“.
Fonte foto: https://pixabay.com/it/cervello-anatomia-umana-anatomia-1787622/
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